La fase precritica è il risveglio dal sonno dogmatico.
Gli scritti fondamentali di Kant e la critica della ragione pura, così
come la critica della ragione pratica e la critica del giudizio. La sua ricerca
distingue tra una fase di maturità chiamata critica (caratterizzata dalla
composizione di tre opere) e una fase che precede gli scritti critici (detta
precritica). Nel primo periodo Kant formò testi razionalisti ed empiristi.
Nella fase critica del 1781, all'età di 57 anni, Kant pubblicò la prima
edizione della Critica della ragion pura, che fu l'opera più importante mai
scritta in Europa, ma non fu apprezzata dal grande pubblico per difficoltà
linguistiche. Nel 1787 pubblica la seconda edizione della critica della ragion
pura ampiamente modificata a cui seguono la critica della ragion pratica nel
1788 e la critica del giudizio nel 1790.
La riflessione sul razionalismo
L'interesse di Kant era centrato sulle questioni metafisiche, sul valore che attribuisce allo studio di Dio, dell'anima e dell'ordine del mondo, temi che hanno sempre occupato le menti dei pensatori, soprattutto dei filosofi razionalisti. Solo Cartesio ha sollevato la possibilità di una prova razionale dell'esistenza di Dio, ma credeva anche che ci fossero alcune idee innate che Dio mette direttamente nella nostra mente. Durante tutta la storia della filosofia, Kant era ancora più convinto che la metafisica fosse davvero l'eterna ambizione del pensiero umano, e niente di più: i razionalisti infatti cercarono di dimostrare che esiste un Dio saggio e buono, che le anime sono entità immortali e che il mondo tende verso uno scopo in Lui sembra aver fallito. La metafisica, quindi, è il desiderio irrefrenabile dell'anima umana, e insieme fonte di oscurità e contraddizione.
la polemica con l'empirismo
Il richiamo all'esperienza e la critica della metafisica razionalista non significa che Kant insista sull'empirismo, il filosofo sottolinea i forti limiti dell'empirismo. Se il razionalismo metafisico emerge e deriva dal dogmatismo, poiché pretende di poter dedurre l'intero edificio della conoscenza razionale senza riguardo all'esperienza, allora l'empirismo raggiunge una posizione scettica, poiché lo fa limitando il dominio della conoscenza a sempre particolare Nega la possibilità di una conoscenza universale e necessaria, sia empiricamente che contingente.
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